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Nell’ormai lontano 1975, il 15 ottobre, venivano accolti a Mondovì nella Cittadella ‘Emanuele Filiberto-Caserna Galliano’, ceduta nel 1972 dal Corpo degli Alpini a quello della Guardia di Finanza, i 385 giovani volontari provenienti da tutta Italia, che avevano superato le severe prove psico-attitudinali d’arruolamento.
Evidentemente, il periodo trascorso a Mondovì e nel Monregalese ha lasciato una duratura, positiva, traccia in molti di quei ventenni che si formarono sotto la denominazione di “III Corso Tanaro” nel III Battaglione delle Fiamme Gialle di stanza tra quelle storiche mura. Una fortezza ideata dall’architetto Ferrante Vitelli ed eretta 400 anni prima per volere di Emanuele Filiberto di Savoia, reduce vittorioso dalle guerre di Fiandra.
Orbene, il 15 ottobre 2015, a 40 anni di distanza dal proprio ingresso nel Corpo, e a Mondovì, un centinaio di quei ‘giovani’, la più parte oggi in pensione dopo decenni spesi al servizio dello Stato, hanno spontaneamente deciso di ritrovarsi a Mondovì già dal giorno prima, accompagnati dai propri familiari (alcuni seguiti da generi, nuore e nipoti), proprio per commemorare quel loro ingresso nella vita attiva in un Corpo armato dello Stato.
Evidentemente, nel loro sentimento e nei ricordi raccontati a consorti e figli, il 15 ottobre in Cittadella è rimasto uno dei giorni più fausti della loro esistenza, pur dovendo a quel tempo sottoporsi e superare un severo addestramento tecnico-professionale e militare.
Pertanto, i radunisti, bardati coi loro cappelli alpini, le medaglie e le insegne di grado conseguiti in 40 anni di onorevole servizio, seguiti dai loro familiari, sono stati ricevuti alle 09.00 all’ingresso della ‘Galliano’, tramite il simbolico appello nominale di chiamata al quale, come d’uso ai loro tempi, rispondevano ‘presente!’ al presidente della Sezione A.N.F.I., S.Tenente cav. Milvio Fantoni, già Istruttore del Battaglione e specialista del servizio alpestre – oggi ben noto agli sportivi monregalesi quale allenatore dell’Atletica Mondovì.
Dopo i commossi saluti tra loro - molti non si rivedevano dal 1976, anno in cui lasciarono il Battaglione - i pur ‘giovani’ sessantenni si sono schierati all’interno nei pressi della lapide (opera del ceramista Onofrio Chieco) che ricorda i Finanzieri Sottile e De Falco caduti in servizio. Quivi, previa lettura dell’antica formula di giuramento di fedeltà alla Repubblica da parte del S.Ten. Fantoni, alla richiesta se lo ‘confermavano’, hanno gridato all’unisono “lo confermo!” alla presenza del Col. Ettore Fili, che, simbolicamente, rappresentava gli altri sei Comandanti della Scuola che si alternarono nella Cittadella, tra il 1972 ed il 1999, anno della improvvisa chiusura del III Battaglione.
Dopo aver scoperto una targa in ceramica a ricordo della celebrazione del loro quarantennale (che recita. “Memori dei gagliardi tempi trascorsi nella storica Cittadella Emanuele Filiberto e dello spirito che ci unì in questa fausta Città. .. Se le cose passano, la memoria resta. . .”), i presenti si sono recati in una delle vaste aule, sui cui banchi - ora svaniti - studiarono un tempo, per assistere alla Santa Messa officiata con partecipe sentimento dal Cappellano militare, Gen. Mons. don Jean Pierre Ravotti; anch’egli oggi in quiescenza, ma pur sempre attivo nella Diocesi monregalese.
Al termine della funzione - prima di recarsi all' Hotel “Commercio” di Norea ove concludere la bella ricorrenza con un dovizioso ‘rancio’ di qualità - il Brig. Capo Silvio Contessa dopo un indirizzo di saluto e di ringraziamento per l’ospitalità dell’Anfi monregalese, ha lasciato spazio al Luogotenente Carmine Quinto, il quale, a nome dei colleghi, ha omaggiato don Jean Pierre di una Icona policroma su legno raffigurante la Madonna con Bambino, da lui stesso miniata.
Nel salutarsi al termine della giornata e dandosi ancora appuntamento presso la ‘Galliano‘ in un prossimo futuro, i convenuti non hanno non potuto rimpiangere lo stato di grave abbandono in cui versa questa antica e venerabile struttura, lasciata a se stessa e all’incuria del tempo e di quella umana. Un dato di fatto che era già stato notato negli anni trascorsi dai tanti radunisti dei 27 Corsi che si alternarono nella ‘Cittadella’; le stesse mura che circa 220 anni fa furono validamente difese dall’avanzata napoleonica anche dai loro antesignani della Legione Truppe Leggere, Corpo da cui discendono le Fiamme Gialle d’oggi.